Il tema del trasporto dei rifiuti ospedalieri a rischio infettivo assume una notevole importanza alla luce dell'andamento dell'emergenza epidemiologica e in relazione anche all'introduzione in ADR 2021 di UN 3549 RIFIUTI MEDICI INFETTIVI PER L'UOMO, CATEGORIA A solidi, rubrica che si affianca a UN 3291 RIFIUTI OSPEDALIERI NON SPECIFICATI NAS, 6.2, II.
Si pone il tema dell'idoneità dei mezzi al trasporto per questo genere dei rifiuti.
In via preliminare va osservato che la modalità di trasporto prevalente e quasi eslclusiva per questo genere di rifiuti è quella del trasporto in colli, facendo ritenere ad una prima lettura che non siano necessari particolari accorgimenti per il veicolo. Non è esattamente così e questo lo si ricava dalle disposizioni speciali per il trasporto.
Infatti, per UN 3549 e UN 3291 vale la disposizione speciale CV 13: "Quando avviene una fuga di materie e si ha spandimento di tali materie in un veicolo o in un contenitore, ques'ultimo può essere utilizzato soltanto dopo essere stato ripulito a fondo ed, eventualmente, disinfettato o decontaminato".
La questione quindi si pone nei termini di immediata e certa pulizia e decontaminazione in caso di fuoriuscita di sostanze infettive: le normali carrozzerie possono non rendere agevoli queste operazioni.
Ancor più restrittiva è la disposzione speciale CV 26, riferita però unicamente a UN 3549: "Le parti in legno di un veicolo o contenitore che sono state in contatto con queste materie devono essere tolte e bruciate".
Di conseguenza, unendo le peculiarità di facile bonifica con l'assenza di parti in legno, si ritiene che la caratteristiche del vano di carico idoneo al trasporto dei rifiuti infettivi debbano essere simili a quelle dei furgoni isotermici (ovviamente non dotati di unità frigorifera).
